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La rimozione sicura dell’amalgama

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12.09.2020

 è prudente…

Oggi affronteremo un tema controverso e motivo di tante paure.

L’amalgama dentale è stata ampiamente utilizzata nel corso del ‘900, ma il suo utilizzo è stato documentato già nel 659 d.C. in Cina. Negli ultimi anni, per vari motivi, abbiamo assistito al suo graduale disuso.

É necessario fare una distinzione dei rischi, quello ambientale, quello degli operatori e quello dei pazienti.

Se dal punto di vista ambientale non vi sono dubbi che l’uso su larga scala di amalgama dentale sia un problema a causa della contaminazione, non è altrettanto certo che lo possa essere per gli operatori del settore odontoiatrico (medici ed assistenti). Analizzando laicamente la letteratura scientifica, invece, ci si imbatte sistematicamente in articoli che smentiscono la teoria per la quale l’amalgama dentale sia pericolosa per i pazienti. La controversia sui possibili effetti tossici del mercurio contenuto nell'amalgama ha vissuto fasi alterne. La comparsa di studi preoccupanti che sembravano confermare il pericolo legato alla liberazione e all'assorbimento del mercurio è bilanciata da studi di segno contrario che ne ridimensionavano contenuti e risultati, individuando errori metodologici, sottolineando i ridotti valori rilevati e la mancanza di correlazione con possibili patologie.

Va detto che la quantità di studi sempre più ampi effettuati sulla popolazione sembra confermare l'assenza di pericoli legati alla presenza di otturazioni in amalgama, evidenza ribadita da tutte le maggiori istituzioni mediche; trattandosi di una problematica da accumulo i possibili effetti clinici non si possono scartare e per questo permangono pareri di ricercatori che invitano a mantenere un atteggiamento precauzionalmente critico verso questo materiale, facendo riferimento agli studi che individuano un collegamento tra la concentrazione di mercurio eliminato nelle urine e la sua presenza nel cavo orale, puntando l'attenzione sulla possibilità che soggetti predisposti fisiologicamente, possano essere più a rischio. Questo atteggiamento di precauzione recepito dagli organismi internazionali che si occupano di salute pubblica ha portato alla graduale limitazione del suo utilizzo, privilegiando materiali alternativi e vietandone l'uso su soggetti potenzialmente più delicati come bambini e donne in gravidanza.

Questo stesso atteggiamento prudenziale ci deve guidare soprattutto in caso di rimozione. Consigliarne la rimozione perché pericolosa è cosa non suffragata dall’evidenza scientifica. Ma la prudenza, quando questa rimozione va fatta, è d'obbligo per impedire ai pazienti, agli operatori e all'ambiente di venir contaminati da grandi quantità di mercurio.

La limitazione all’uso dell’amalgama ci vede estremamente favorevoli, difatti non la utilizziamo in nessun caso presso la nostra struttura. Parallelamente poniamo la massima attenzione quando per ragioni estetiche (richieste dal paziente) o mediche, dobbiamo affrontare la sua rimozione.

 


Il protocollo che attuiamo presso il nostro studio è tra i più rigorosi e prevede l’uso di:

 


Per decidere se procedere alla rimozione su basi mediche oltre all’ausilio dell’esame clinico, all’esame radiologico eventuale, può essere utile, soprattutto per l’assenza di rischi rispetto alla radiologia,👉 la transilluminescenza DiagnoCAM ®.

 

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