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14.03.2021
Eventi accidentali come cadute, colpi e urti possono occasionare danni di entità variabile agli elementi dentari e alle strutture di sostegno (gengiva, legamento parodontale, osso) in dentizione decidua o permanente.
Negli ultimi anni l’insorgenza di questi eventi traumatici è aumentata: statisticamente circa un terzo della popolazione in età evolutiva subirà un trauma dentale. Questo aumento può essere attribuito al dinamismo della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento in attività ludiche e sportive, così come ad un maggior uso di veicoli motorizzati.
Scuola, ambiente domestico, sportivo e stradale sono le sedi dove con maggiore frequenza avvengono gli eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure d’informazione e prevenzione.
Sono però gli individui con pronunciata sporgenza degli incisivi (spesso caratteristica dei bambini che succhiano il pollice o il ciuccio) quelli che hanno un rischio traumatico maggiore. Per ridurre questo rischio una valutazione odontoiatrica, al fine di intercettare e correggere precocemente tali problematiche, è fortemente consigliata.
In particolare troppo spesso gli sportivi amatoriali, e non solo loro, non indossano il paradenti. Questo è un semplice presidio capace di intercettare il trauma proteggendo molto efficacemente i denti. Ne esistono di molto semplici acquistabili in negozi specializzati e farmacie, ma quelli prodotti su misura offrono comfort superiori a costi comunque contenuti.
In base alle strutture coinvolte, le lesione traumatiche si possono classificare in:
In presenza di fratture è importante conservare i frammenti in soluzione fisiologica sterile (esempio fiale per lavaggi nasali) o, in mancanza di questa nel latte o nella saliva fino a valutazione odontoiatrica.
In caso di avulsione completa di un dente permanente, quindi solitamente dopo i 6-7 anni, la cosa migliore è, se il dente non è sporco di terriccio o asfalto, ovvero se il trauma è avvenuto al chiuso, reinserire il dente nell’alveolo senza pulirlo ma al limite sciacquandolo con un po’ di soluzione fisiologica. La manovra non è dolorosa e sottolineiamo l’importanza di non rimuovere la componente rosa/rossa attaccata alla radice. Se questa manovra viene eseguita in tempi ridotti ci sono ottime possibilità di recupero completo del dente. In generale la prognosi è più favorevole quanto più tempestivo è il trattamento d’urgenza. Pertanto, dopo un’opportuna valutazione medica di eventuali sintomi sistemici come perdita di coscienza, stato confusionale, amnesia, cefalea e nausea/vomito in pronto soccorso, è necessario una tempestiva visita odontoiatrica (possibilmente da odontoiatra pediatrico esperto in traumi dentali).
Linee guida nazionali per la prevenzione e la gestione clinica dei traumi dentali in età evolutiva: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2755_allegato.pdf
https://www.sipps.it/wp/wp-content/uploads/2013/11/Poster-ETD-Ita-2019-nuovo.pdf
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